Immagini che dimostrano l’emergenza climatica – 2030?
Mari inquinati
Il problema della plastica negli oceani ha ormai dimensioni tragiche. È persino una minaccia per i paesi che vivono grazie all’industria turismo. Chi vorrebbe fare il bagno in uno di questi mari? Questa foto è stata presa in Tailandia, ma dappertutto nel mondo si possono trovare ormai immagini simili.
Plastica nel mare di Bali
Le un tempo meravigliose spiagge di Bali sono diventante durante il monsone in una vera e propria discarica di plastica. Tutti i rifiuti che il turismo di massa butta nel mare, torna poi quando ci sono tempeste e mareggiata. Fino a 80 tonnellate al giorno si raccolgono durante i monsoni. Quest’immagine è della spiaggia di Jimbaran.
75% di plastica
Le autorità dell’Indonesia fanno un calcolo che risulta molto chiaro: un 75% dell’immondizia che si accumula sulle loro spiaggie è plastica. La plastica è quindi un nemico climatico mortale.
Anche in Europa
Evidentemente stiamo parlando di un problema mondiale, che colpisce pure noi. Questa è l’immagine di una spiaggia italiana vicino a Napoli.
Città del Panama: sporcizia ed uccelli
I rifiuti provenienti dal mare che arrivano sulle coste sono la prova assoluta di quanto stiamo distruggendo gli ecosistemi oceanici. È già un’evidenza scientifica che gli animali marini stanno morendo per colpa della plastica e che esistono microplastiche nei pesci che mangiamo, sia noi che gli uccelli. Per cui in un modo o nell’altro stiamo inserendo le microplastiche nel nostro corpo.
Quante tonnellate di rifiuti ammettono gli oceani?
Nel 2018 il ‘New York Times’ diceva così: «Nell’oceano Pacifico esistono 87.000 tonnellate di rifiuti… e stanno aumentando!». Questa cifra era il risultato di una ricerca scientifica. E non sembra che trascorsi questi anni l’uomo abbia potuto diminuire il volume di sporcizia che genera e sono maggiormente oggetti fatti di plastica.
Inquinamento dell’aria in India
Questa fotografia della città di Lahore, in India, ci fa vedere chiarissimamente cosa può fare l’inquinamento dell’aria a una città. Secondo uno studio pubblicato da ‘Environmental Research’, più di otto milioni di persone muoino prematuramente ogni anno dovuto all’inquinamento dell’aria per colpa dell’uso di carburanti fossili.
Troppo consumo, troppi rifiuti
Il nostro modello di consumare e gettare non si può più mantenere. Il cumulo di spazzatura è un grave problema sia nei paesi poveri che ricchi. Nell’immagine osserviamo una discarica di Bangladesh, le cui città producono ogni giorno 25.000 tonnellate di rifiuti. Il nostro pianeta non può più assumere questa somma di rifiuti che crescono giorno dopo giorno.
Disboscamento: l’Amazonia è un tragico esempio
Si pensa che il 17% della foresta amazonica è già stata disboscata dal governo brasiliano, il cui Presidente, Jair Bolsononaro, non solo non ha fermato questo processo ma bensì l’ha aumentanto, introducendo misure che diminuiscono la protezione del polmone principale del pianeta.
Un problema globale
Ma questo non capita solo nell’Amazzonia, è inceve un fenomeno globale che succede dappertutto. Secondo la FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura che dipende dalle Nazioni Unite) dal 1990, il pianeta ha perso 81 milioni di ettari di boschi. Quindi stiamo distruggendo i polmoni che producono l’ossigeno per tutti noi.
Le nevi perenni si perdono
Il pianeta si riscalda e le nevi perenni spariscono in luoghi dove prima si vedevano dappertutto. La NASA grazie ai suoi satelliti ha potuto verificare che durante i mesi d’estate si scongela quasi la metà della superficie della Groenlandia, cosa che prima non era abituale.
Aumento del livello delle acque
L’aumento del livello del mare è una realtà che causa già gravissimi problemi in certi luoghi del mondo. Sull’immagine vediamo gli abitanti di Kiribati, un’isola dell’oceano Pacifico che ogni anno perde superficie dovuto alla crescita del mare.
Sotto l’acqua
Se si continua così Kiribati (sulla foto), così come altre isole del mondo, potrebbero sparire ingoiate dalle acque.
Immagine: Government of Kiribati, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25227935
Fenomeni climatici estremi
Il cambiamento climatico è associato a fenomeni meteorologici estremi che ogni giorno sono più frequenti. Nel 2021 c’è stata una sconosciuta ondata di caldo nella Columbia Británica del Canada. Secondo i giornali locali ci furono più di 500 morti dovuto all’aumento inaspettato delle temperature.
Neve in luoghi insoliti
Nel lato opposto c’è Madrid, dove la neve distrusse parchi e strade a gennaio del 2021. La tempesta Filomena colpì tutto il sud d’Europa provocando enormi nevicate. La capitale di Spagna fu assolutamente paralizzata durante al meno una settimana.
Incendi
I grandi incendi sono anche in parte colpa del cambiamento climatico. Esistono meno boschi quindi più siccità, temperature più elevate, e le città stanno distruggendo quello che prima era natura. California o Grecia (sulla foto), sono stati due punti sul pianeta che assieme ad Australia, hanno vissuto momenti dramatici quest’anno 2021 per colpa del fuoco.
Inondazioni
E vale lo stesso discorso per il fenomeno opposto, le inondazioni. Non vuole dire che prima non esistessero, ma secondo gli scienziati, i cambiamenti del clima del pianeta fanno sicchè siano ancora più gravi. Il cambiamento degli ecosistemi e del corso dei fiumi, tra altri elementi, fanno sicchè queste inondazioni siano molto più devastanti. Nel 2021 paesi come la Germania (sulla foto) o il Belgio, lo hanno potuto constatare. Villaggi interi furono trascinati dalle forti pioggie.
Dove sta andando il pianeta?
Il pianeta grida aiuto con immagini come questa e ci mostra l’emergenza climatica. I diversi paesi sono coscienti del problema, ma accordano misure insufficienti per fermarlo. Secondo gli scienziati sul cambiamento climatico dell’ONU, il 2030 è la data limite prima che i danni causati al clima della terra siano irreversibili.
Immagini che dimostrano l’emergenza climatica – 2030?
Fonte: MSN.COM
Fonte Originale non tradotta : https://zeleb.publico.es/
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