Alitalia: “Niente prima fila, c’è un disabile”. Ma i posti sono per la Boldrini e il suo staff

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Alitalia: “Niente prima fila, c’è un disabile”. Ma i posti sono per la Boldrini e il suo staff

Un imprenditore piemontese viene spostato nonostante avesse pagato l’extra. Tutte le poltrone occupate dall’ex presidente della Camera (che vola gratis)

Alitalia: “Niente prima fila, c’è un disabile”. Ma i posti sono per la Boldrini e il suo staff

Aeroporto di Fiumicino, domenica scorsa, tardo pomeriggio. Duilio Paolino, imprenditore piemontese presidente della Cosmo Srl e già vicepresidente di Confindustria Cuneo, si presenta al check-in del volo 1391 Alitalia da Roma a Genova.

Alitalia: "Niente prima fila, c'è un disabile". Ma i posti sono per la Boldrini e il suo staff
Alitalia: “Niente prima fila, c’è un disabile”. Ma i posti sono per la Boldrini e il suo staff

 

 

 

 

 

Oltre al biglietto, ha la prenotazione di un posto nella prima fila dell’aereo, pagato come extra. Al bancone però l’addetto informa Paolino che non potrà accomodarsi nel posto prescelto, bensì 19 file più indietro, al 20 C. Il motivo però è di quelli per cui nessuno protesterebbe mai: «A bordo c’è una persona con handicap, dobbiamo farla sedere nella prima fila».

L’imprenditore accetta senza obiezioni il cambio di posto, anche senza il minimo accenno di rimborso da parte degli addetti al check-in, ma si tratta di un piccolo sacrificio, che sarà mai di fronte ai problemi di un disabile in viaggio?

Peccato però che una volta salito a bordo, diretto verso il nuovo posto 20 C, Paolino trovi in prima fila, nel posto che aveva prenotato lui, non un disabile, ma Laura Boldrini, ex presidente della Camera e ora deputata di Leu.

Con lei, occupando tutta la prima fila, l’imprenditore nota una serie di accompagnatori che identifica come il fidanzato, lo staff e quelle che gli sembrano delle guardie del corpo. A quel punto l’imprenditore chiama lo steward e chiede spiegazioni, che non arrivano. Quindi, rientrato a casa, scrive ad Alitalia per lamentare la scorrettezza subita.

Spiega l’accaduto («Con grande stupore e arrabbiatura salendo a bordo constato che il mio posto era stato assegnato ad un politico e ai suoi accompagnatori») e lamenta il trattamento da parte di Alitalia «che di fronte a clienti come il sottoscritto – scrive nella lettera – che paga regolarmente il biglietto ed è in viaggio per lavoro, usa questi sistemi per persone che, come ho fatto io, potrebbero sedersi nei posti dove si siedono tutti, visto anche che non pagano» (i parlamentari viaggiano gratis su aerei e treni, ndr).

Concludendo amaramente: «Magari per cominciare a girare quel film Ritorno alla normalità». La compagnia ha poi risposto alla lamentela, scusandosi per l’episodio, impegnandosi ad indagare e a rimborsare l’importo del biglietto. Senza però spiegare cosa sia successo.

Perché un passeggero pagante, e probabilmente un’intera fila di passeggeri, viene fatta spostare (adducendo una scusa, peraltro) per far posto all’onorevole Laura Boldrini e al suo seguito personale?

È forse un privilegio che spetta agli ex presidenti della Camera, quello di poter disporre a piacimento delle file di poltrone negli aerei Alitalia?

Paolino si dà una risposta diversa: «Guardi, so come funziona – racconta al telefono -. La segreteria dell’onorevole chiama l’ufficio della Camera preposto per le prenotazioni aeree dei parlamentari, prendono i posti che vogliono anche se sono occupati e fanno spostare la gente.

Dico solo una cosa: sarebbe ora che la Boldrini e gli altri iniziassero a viaggiare anche loro nei sedili di dietro, magari capirebbero di più il Paese».

La Boldrini era diretta in Liguria per una delle sue tante battaglie per un mondo più giusto e i diritti delle donne, stavolta al Tribunale di Savona, contro un sindaco leghista che l’aveva offesa con un post su Facebook (si era augurato che agli stupratori africani di Rimini fossero dati domiciliari a casa della Boldrini).

«Ho voluto essere presente per stigmatizzare questo modo di fare politica. È fondamentale che una donna offesa possa chiedere giustizia». Un impegno quindi della massima priorità per la democrazia. Far sloggiare perciò i passeggeri delle prime file sul volo, era il minimo.

FONTE: http://www.ilgiornale.it/news/politica/alitalia-niente-fila-c-disabile-i-posti-sono-boldrini-e-suo-1578189.html

 

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